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cybersicurezza

Resoconti cybersicurezza 2022: aumentati gli attacchi virus

Una nota società di sicurezza informatica, ha recentemente  condiviso i dati sui trend degli attacchi informatici nel 2022. Anche se gli attacchi informatici sono determinati da eventi di minore entità, nel mondo il volume delle violazioni risulta aumentato del 38% rispetto al 2021. Nell’ultimo anno sono state prese di mira soprattutto le organizzazioni sanitarie con un numero di attacchi settimanali superiore del 74% rispetto a quelli dell’anno prima.

Gli hacker stanno attaccando soprattutto programmi di collaborazione aziendale come Teams, OneDrive e Google Drive e la modalità più diffusa risulta essere sempre il  phishing (di cui abbiamo parlato QUI).

Complice anche il lavoro da remoto, che continua ad essere un valido supporto per le aziende, l’aumento degli attacchi mira a ricavare dati sensibili dei dipendenti e delle organizzazioni.

Il settore dell’istruzione e ricerca ha subito un aumento degli attacchi del 43% nel 2022 rispetto al 2021 (in media 2.314 attacchi settimanali per ogni organizzazione).

Molti istituti di istruzione purtroppo non sono stati ancora adeguatamente preparati all’apprendimento online, creando grandi opportunità per gli hacker.

In tutto questo si aggiungono anche le nuove tecnologie, in particolare la tecnologia AI che potrebbero accelerare ulteriormente gli attacchi nel 2023.

ChatGpt

Risale solamente a fine anno 2022 il rilascio di una nuova piattaforma Large Language Model (LLM), nominata “ChatGPT”.

Si tratta di un tipo di intelligenza artificiale (nello specifico di machine learning, o apprendimento automatico) che è “in grado di leggere, riassumere e tradurre testi, e di prevedere le parole future in una frase, consentendo loro di generare frasi simili a come gli esseri umani  parlano e scrivono e, sebbene la sua introduzione risalga a pochi mesi fa,  nei giorni scorsi è emerso che lo strumento è già stato utilizzato dagli hacker per creare minacce e virus.

ChatGpt è stato usato in maniera malevola in svariati modi; ad esempio  per creare un virus che cerca nei computer determinati file, copiandoli e trasferendoli, in automatico, verso server esterni, oppure creando un  programma capace di avviare comandi sul Pc della vittima ignara, per garantire l’accesso al sistema o a sue parti.  Infine, c’è chi ha fatto fruttare il Dark Web attraverso la vendita di sostanze illecite.

Le società di sicurezza informatica continueranno quindi a monitorare questo tipo di  attività per tutto il 2023, attendiamo quindi i nuovi report per conoscere i futuri sviluppi.