Skip to main content

Riconoscimento facciale: boom dei pagamenti effettuati con questa metodologia

Alcune tecnologie sono entrate a far parte del nostro quotidiano in maniera così frequente che non ci facciamo nemmeno caso. Dietro a gesti semplici come il riconoscimento dell’impronta digitale o del riconoscimento facciale, ci sono però tecnologie complesse.

Il riconoscimento facciale (in inglese face detection) è una tecnica di intelligenza artificiale, utilizzata in biometria per riconoscere l’identità di una persona a partire da una fotografia che la ritrae.

Le tecniche più frequenti usate per il riconoscimento sono l’elaborazione digitale delle immagini che permette di ignorare, all’interno di una fotografia, tutti i soggetti diversi dal viso umano. Questa tecnica lavora attraverso il riconoscimento di pattern, dove il pattern da riconoscere è il viso umano.

I sistemi più evoluti riescono a riconoscere una persona anche se questa ha il viso ruotato, o comunque non in visione frontale.

Come spesso avviene, l’utilizzo di questa tecnologia diventa discutibile soprattutto se si scontra con il complicano pianeta ‘privacy’; pensiamo ad esempio a Facebook che di recente ha attivato l’opzione di riconoscimento facciale delle immagini pubblicate dagli utenti, generando non poche polemiche.

Se poi ci spostiamo in Cina il riconoscimento facciale viene applicato in real-time per individuare chi è la persona che si trova di fronte al sensore tramite le videocamere nelle strade delle grandi città, schedando così milioni di persone.

Alcune ricerche hanno calcolato che da qui al 2025 le persone che useranno il riconoscimento facciale per autorizzare i propri pagamenti crescerà in maniera esponenziale arrivando ad oltre 1,4 miliardi di persone nel mondo, contro i 671 milioni attuali. Un incremento pari al 120%.

Ma non solo riconoscimento facciale, secondo gli esperti infatti sono in crescita i sensori che rilevano le impronte digitali e il riconoscimento vocale, sempre per l’autorizzazione dei pagamenti.

Il riconoscimento fatto tramite hardware specifici è in crescita, ma con la crescita di questi strumenti aumenta anche il bisogno di metodi sicuri per l’autenticazione a livello software; i produttori di smartphone ad esempio dovranno passare a sistemi più strutturati per tenere il passo con le insidie che arrivano da truffatori sempre più esperti.

Fra le varie piattaforme utilizzabili, spiegano gli esperti, sta prendendo sempre più piede anche il riconoscimento vocale, che nel 2020 contava 111 milioni di utilizzatori, mentre nel 2025 dovrebbero arrivare a 704 milioni.

Aspettiamo di vedere come potranno essere applicate queste tecnologie in ambito industriale.